Spreco alimentare, un problema che merita la nostra attenzione

Se lo spreco alimentare potesse essere un Paese sarebbe il terzo paese più inquinante al mondo dopo la Cina e gli Stati Uniti.

Il cibo è diventato un enorme business di cui abbiamo perso il controllo, ed anche la visione delle sue conseguenze!

Emissioni di CO2, uso di sostanze chimiche inquinanti, disboscamento per fare spazio alle coltivazioni, impoverimento del suolo, sfruttamento dei corsi d’acqua e delle riserve idriche.

Questi sono gli effetti dell’agricoltura intensiva ampiamente impiegata in tutto il mondo per soddisfare la richiesta di cibo dell’uomo. Ad aggravare la situazione 1/3 del cibo, prodotto a caro prezzo per l’ambiente, viene buttato via!

Lo spreco del cibo avviene già subito dai campi dove vengono buttati frutta e verdura difettosa non conforme alle richieste del mercato che vuole cibi perfetti nella forma e nel colore; poi continua nei supermercati e nei ristoranti dove si butta tutto ciò non consumato e andato a male sino ad arrivare nelle nostre case dove facciamo altrettanto!

Basterebbe che ciascuno di noi mettesse più attenzione nel fare la spesa per spingere il mercato a fare scelte diverse, e per risparmiare ciascuno di noi cibo e denaro!

Ci sono molti vantaggi nel porre una particolare attenzione nella scelta di cosa mettiamo nella borsa della spesa.

Gli alimenti di stagione e le varietà autoctone provenienti da territori adatti alla loro coltivazione sono maggiormente resistenti alle malattie, questo consente l’uso di minori trattamenti chimici se non quasi zero.

La scelta di prodotti biologici e provenienti da agricoltura rigenerativa, biodinamica o di lotta integrata impiegano le qualità della natura stessa per coltivare senza ricorrere a sostanze chimiche, come si faceva una volta. Un esempio è l’alternanza di produzioni di leguminose a quella del grano per arricchire il terreno di sostanze nutrienti oppure l’uso di insetti innocui che mangiano gli insetti dannosi alla coltivazione.

Un certo modo di fare agricoltura, acquistare gli alimenti facendo attenzione alla provenienza ed alla stagionalità, evitare gli sprechi, contribuiscono ad un futuro più sostenibile e alla produzione di alimenti sani e ricchi di sostanze nutritive.

Sono nate diverse iniziative impegnate nella lotta contro lo spreco alimentare. Dall’app toogoodtogo e myfoody, la vendita delle cassette di frutta “brutti ma buoni”, ad altre sparse sul territorio portate avanti da diverse organizzazioni, come ad esempio il Banco Alimentare che raccoglie i resti alimentari degli esercizi. Non ci resta che unirci e fare la nostra parte, ci guadagna il Pianeta e ci guadagniamo noi!

Ecco alcuni consigli semplici da seguire che rappresentano delle buone pratiche per combattere lo spreco alimentare:

  • Comprare prodotti freschi di stagione e possibilmente locali.
  • Preferire prodotti biologici o coltivati con la lotta integrata, a KM0 e realizzati con materie prime autoctone.
  • Mangiare anche prodotti che non sono perfetti esteticamente e hanno piccole imperfezioni.
  • Pianificare i piatti da preparare durante la settimana ed acquistare solo ciò che serve.
  • Non ordinare troppo cibo al ristorante, e portare a casa eventuali resti.
  • Pianificare pasti svuota frigo.
  • Mangiare meno carne poiché ha un altissimo impatto sull’ambiente.
  • Fare attenzione a come si conservano gli alimenti. Ad esempio, scegliendo bene su quale ripiano del frigo riporre gli alimenti (poiché ciascuno si conserva meglio ad una determinata temperatura) e usando soluzioni che ne preservino la freschezza più a lungo.

Daniela Cilia – Marketing & Communication Specialist, Sustainability Ambassador, Copywriter

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