Da sempre il nostro comportamento tende a plasmare il Pianeta a suo piacimento, modificando le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche dell’ambiente, e generando purtroppo elementi tossici e inquinanti.
L’inquinamento è caratterizzato dall’insieme delle alterazioni provocate nell’ambiente in seguito all’immissione nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo di sostanze contaminanti.
Queste comprendono residui e sottoprodotti dell’attività industriale e agricola nonché i nostri rifiuti biologici. Possono essere definite nocive per due motivi principali:
- per la loro tossicità;
- perché immesse in quantità superiori alla naturale capacità di autodepurazione degli ecosistemi.
Un esempio di rifiuti che superano la naturale capacità di autodepurazione della Terra sono la plastica e le microplastiche, che inquinano principalmente gli habitat marini e acquatici.
Plastiche, microplastiche e nanoplastiche in mare
Nel Mediterraneo 134 specie si trovano ogni giorno a lottare contro i rifiuti di plastica: gli effetti di un tale accumulo nell’apparato digerente sono quasi sempre mortali.
In forma micro o nano le plastiche non creano problemi di intrappolamento o soffocamento, ma se ingerite possono comportare l’assunzione di virus, batteri, agenti patogeni e contaminanti tossici da parte degli organismi.
Le microplastiche funzionano infatti come spugne: hanno il potenziale di trasferire sostanze chimiche da e verso l’ambiente marino.
Queste particelle possono essere ingerite soprattutto da:
- pesci, tartarughe e mammiferi marini;
- una vasta gamma di piante selvatiche, coltivate commercialmente;
- uccelli marini, che confondono alcuni pellet di microplastiche con uova di pesce;
- molluschi e crostacei come cozze, granchi ma anche zooplankton.
Una volta diffuse nell’ambiente entrano ufficialmente a far parte della catena alimentare: gli organismi minori si cibano di queste particelle e successivamente vengono ingeriti da esseri viventi più grandi e dai loro predatori.
Questa forma di inquinamento perciò non riguarda solamente il mare ma anche le acque, il suolo, gli animali e l’uomo.
Come aiutare l’ambiente
Spesso sprechiamo veramente troppo cibo, troppa plastica oppure troppa carta!
Per questo, esistono tanti piccoli gesti quotidiani per aiutare l’ambiente che possiamo fare in maniera semplice e divertente, come:
- ridurre il consumo di acqua;
- non sprecare energia elettrica;
- ottimizzare il riscaldamento;
- ridurre il consumo di carne e pesce;
- riciclare per produrre meno rifiuti;
- scegliere prodotti biologici e naturali.
Per noi di beeopak la sostenibilità non è uno slogan ma un modo di lavorare che cerchiamo di implementare sempre e costantemente.
Cerchiamo, infatti, di essere sostenibili in tutti i modi possibili: rifornendoci da produttori locali, rivolgendoci alla comunità vicino a noi e dando il giusto valore ai loro prodotti, riusando i nostri scarti e riciclando le scatole inutilizzate oppure impiegando confezioni realizzate con carta riciclata e…
…ogni giorno cerchiamo di fare di più!
Non a caso, la nostra pellicola per alimenti riutilizzabile è nata per mettere fine agli sprechi alimentari e conservare al meglio e per più tempo i cibi che dopo un paio di giorni vengono buttati (pensa al pane oppure all’insalata!).
Tutto ciò perché crediamo fortemente nel potere delle piccole azioni quotidiane che possono, con il tempo, salvaguardare l’ambiente e il pianeta stesso.
Il nostro obiettivo primario è quello di modificare il nostro stile di vita, iniziando a scegliere le soluzioni più green.
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